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Malattie delle Tartarughe d’Acqua

    Dopo aver visto il letargo delle tartarughe e cosa mangiano vediamo quali sono le malattie più comuni delle tartarughe d’acqua. Le tartarughe d’acqua presentano solitamente una salute solida e una corporatura robusta, ma questa particolare caratteristica si riscontra soprattutto per gli esemplari nati in natura. Il discorso cambia in presenza di tartarughe allevate in cattività negli ambienti domestici, molto al di fuori del loro habitat naturale.

    Gran parte delle malattie che colpiscono questi animali, in percentuale pari all’85%, derivano da alterazioni del proprio habitat e da un’alimentazione sregolata. Per le tartarughe allevate in cattività sarà fondamentale mantenere una temperatura costante dell’acqua intorno 27/30 gradi, ed una corretta igiene giornaliera dell’acquario. Una temperatura corretta stimolerà il sistema immunitario di questi animali, rendendolo più attivo in caso di attacco da parte di virus, batteri o funghi.

     

    PRINCIPALI MALATTIE DELLE TARTARUGHE ACQUATICHE

     

    CARENZA DI VITAMINA A: l’alimentazione esclusivamente secca, come i gamberetti in scatola, comporta una carenza di vitamine e nutrienti nell’organismo della tartaruga, in particolare di vitamina A. Il sintomo principale sfocia in una tumefazione a livello degli occhi, che necessiterà di una cura antibiotica. In caso di carenza grave di vitamina A e di assenza di cure i sintomi peggioreranno sino a sfociare in gravi infiammazioni delle vie respiratorie, otiti, lesioni interne e decesso.

    INFEZIONE BATTERICA OCULARE: in assenza di igiene dell’acqua, con appositi filtri e ricambio, il rischio di infezioni oculari batteriche per le tartarughe aumenta drasticamente. Il corredo sintomatico è caratterizzato dalla presenza di gonfiori a livello degli occhi, con conseguimento dell’impossibilità per la tartaruga di riuscire ad aprirli, e perdita di pus infetto. I casi di entità più grave comportano anche ascessi alle orecchie e un’operazione chirurgica come trattamento. In caso di infezione batterica dovrà quindi essere consultato il veterinario che procederà con la prescrizione di una cura farmacologica.

    RAMMOLIMENTO DEL CARPACE: rappresenta un tipica malattia della corazza delle tartarughe. Solitamente il progredire della malattia avviene in assenza di zone asciutte dove la tartaruga può emergere dall’acqua per riscaldarsi ai raggi solari. I casi critici la corazza produrrà  cattivo odore e il veterinario provvederà a prescrivere una crema antibatterica da applicare per via locale. Alcuni sfregamenti al livello della parte inferiore, interessante la zona del piastrone, possono sfociare in abrasioni.

    LESIONI TRAUMATICHE DELLA CUTE: le lesioni che possono presentarsi sulle parti molle della tartaruga possono avre cause predatoriali di lotta contro altri animali o altre tartarughe, oppure derivare da sfregamenti contro oggetti che andranno preventivamente rimossi. Condizioni più gravi possono verificarsi in caso di penetrazione di un corpo estraneo, mentre una visita accurata deciderà quale cura prescrivere.

    DERMATITI: le lesioni cutanee sono spesso originate da un’infezione batterica che andrà prontamente curata. Visivamente la dermatite si presenta sotto forma di colore grigio che si espanderà gradualmente. In casi gravi e più estesi la patologia può arrivare a sfociare in necreosi. Bisognerà quindi rivolgersi al proprio veterinario, isolare l’esemplare in una zona asciutta e riscaldarlo per mezzo delle lampade solari, medicando le zone per due volte al giorno.

    MALFORMAZIONI DEL BECCO: la patologia può avere origine congenita oppure acquistata, con sintomi evidenti come un’eccessiva sporgenza della mascella e della mandibola denominato “becco a pappagallo”. Tra le altre cause si trovano la somministrazione di alimenti troppo morbidi, oppure malattie metaboliche. Anche in questo caso bisognerà rivolgersi al proprio medico veterinario.

    STOMATITE: rappresenta un’infiammazione generalmente batterica del cavo orale in grado di estendersi all’esofago e alla faringe. La gravità della patologia, se non curata, può condurre l’animale al decesso. Tra le cause più note si trovano un’alimentazione sregolata, parassiti e condizioni di scarso igiene. Nella zona interessata della bocca compariranno ulcere accompagnate da sbadigli frequenti, eccessiva salivazione, rigurgito, anoressia e difficoltà respiratorie.